L'attaccante brasiliano ex Milan, Real e City si racconta a Marca: "A Madrid non ero maturo, al City beccavano sempre noi brasiliani e mai gli inglesi!"
Da poco più di un anno Robinho è al BaÅakÅehir di Istanbul, nello scorso autunno avversario della Roma in Europa League. Ma in quasi venti anni di carriera tra Brasile, Real Madrid, Manchester City, Milan e non solo, il 36enne attaccante verde oro ha visto cose che noi umani... E qualcuna ne ha raccontata a Marca, in una gustosa intervista in cui ha ripercorso la propria carriera.
L'attaccante brasiliano, ex Milan e ora all'Istanbul Basaksehir, si è messo in gioco durante il Turkish All-Star game Slam Dunk, servendo il perfetto assist a Nick Johnson. Il cestista statunitense degli Spurs non ha mancato l'obiettivo: schiacciata da paura e voto... 10!
Arrivato al Milan nell'estate 2010, in quattro stagioni (32 gol in 144 presenze) Robinho ha fatto in tempo a intercettare l'ultima età d'oro rossonera, non solo per i successi (scudetto e supercoppa 2011) ma anche per i compagni con cui ha giocato. Su tutti Zlatan Ibrahimovic: "Zlatan diceva che aveva convinto il Milan a firmarmi: 'Sei qui grazie a me'. È arrogante? Sì, ma in senso buono. È solo fiducia, e fiducia nel proprio talento. Per me è tutto ciò che un attaccante dovrebbe essere: uno showman e un vincente". E poi ricorda quella volta che... "in allenamento Ibra ha sfidato Gattuso a un combattimento di jiu-jitsu. Abbiamo visto quel feroce difensore praticare arti marziali contro Zlatan, che è una cintura nera. Chi ha vinto? Zlatan vince sempre".
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