In quanti hanno storto il naso quando hanno visto che, nonostante due stagioni a dir poco deludenti a livello individuale, tra i 26 di Roberto Mancini c'era anche il nome di Federico Bernardeschi? Tanti, quasi tutti. Una convocazione in realtà mai messa in discussione dal ct, che ha sempre conservato un posto all'interno del gruppo azzurro per un giocatore in difficoltà nel club ma che si è messo a disposizione in ogni circostanza dando il massimo per la Nazionale. E ora c'è anche la firma di Bernardeschi in questo trionfo, segnare due rigori pesanti come quelli trasformati nella lotteria contro Spagna e Inghilterra è tutt'altro che banale, semplice o scontato. “Io ho sofferto tanto quest’anno. Non è stata una stagione semplice per me. Quando fai una stagione come questa a volte le cose si complicano. Per me però esiste un solo metodo: lavorare e rimboccarsi le maniche anche quando le cose non vanno. Ringrazio i miei compagni, lo staff e tutti coloro che hanno creduto in me. Siamo sul tetto d’Europa: non potevo essere ripagato in maniera migliore. Paura di non farcela? Non l’abbiamo mai avuta. Ci abbiamo sempre creduto anche oggi. Anche dal secondo minuto. Il cuore viene sempre ripagato. Ci meritiamo tutto questo”: queste le parole di Bernardeschi, commesse, emozionanti. Le difficoltà restano, ma la felicità è ora superiore.