La stagione dell'esplosione, la quotazione che si impenna, la corte del Barcellona e poi un digiuno di 485' minuti prima dello stop forzato.
Il Toro ultimamente non era più scatenato. Fin qui siamo alle certezze, quasi all’eufemismo. Andiamo oltre: prima dello stop forzato fra i tifosi c'è chi lo vedeva "seduto" (sugli allori), chi troppo facilmente "domato" (dalla difesa juventina), chi lo reputava distratto dai banderilleros catalani. Lautaro Martinez nel 2020 si è inceppato, dopo il gol contro il Cagliari del 26 gennaio. Si dirà: certo, ha giocato poco, fra squalifica e rinvii. Allora mettiamola così, il digiuno di gol di Martinez è durato 485 minuti. Cinque partite e spiccioli: non ci sono attenuanti che reggano, sono troppi, per uno come lui. Troppi per il Lautaro che era letteralmente esploso nella prima parte della stagione (non solo a livello realizzativo), troppi per chi ha visto lievitare le sue quotazioni fino a rendere la clausola da 111 milioni appetibile.